SEGNALIAMO

PERCHE’ IO, PERCHE’ NON TU

concerto per voce, suoni, immagini

17 – 19 Settembre

C.S.O.A. / Corto Circuito – Roma

un progetto di

Tamara Bartolini

dal libro di Barbara Balzerani

Tutto e tutti insieme, nel cavernoso ventre di pietra. Bisogna andare al di là della gravina per vedere tutto. La città antica è là, in tutta la sua estensione appoggiata al bordo della voragine.”


regia, drammaturgia e voce

Tamara Bartolini

canzoni e sonorizzazioni

Michele Baronio, Renato Ciunfrini, Cristiano De Fabritiis,

Ilaria Graziano

immagini Camilla Fusco

foto Giuseppe Di Stefano, Lauretta Pilozzi

organizzazione Annalisa Gariglio





PERCHE’ IO, PERCHE’ NON TU – concerto per voce, suoni, immagini” un progetto di Tamara Bartolini dal libro di Barbara Balzerani

Un libro, un incontro e la condivisione di un amore, il teatro. Il teatro e la bellezza dell’opera di Pina Bausch, della sua arte rivoluzionaria, dell’amore per la vita e per le sue contraddizioni. Le immagini dei suoi spettacoli, dei corpi dei suoi danzatori sono il testo “segreto” di questo concerto nato dalla lettura dei libri di Barbara Balzerani. Sono libri densi di parole difficili da portare, pesanti come le colpe dei vinti e dei vincitori, parole che colpiscono come lama di coltello, che ci costringono al viaggio intimo dentro di noi e dentro la storia. Punto di partenza è il suo ultimo libro “Perché io, perché non tu” ma anche i precedenti “Compagna Luna” e “La sirena delle cinque”, tutti hanno contribuito alla creazione di una drammaturgia che nasce dalla sua scrittura e che cerca di creare un dialogo tra due generazioni, tra il teatro e la letteratura, tra la musica e le immagini, tra la storia individuale e la storia collettiva. Una storia che nasce nella provincia romana del dopoguerra, che vede l’inizio delle contestazioni, la scelta della lotta armata e gli anni di carcere, il fine pena mai e la nascita della scrittura come tentativo di dare forma ad un sentire, di non lasciare nel silenzio un vissuto che appartiene a noi tutti. Una storia da raccontare senza censure e senza rimozione, nello spazio in cui la parola e il suono, le immagini e il canto ci chiedono di intrecciare sguardi critici nei confronti della realtà, anche quella più difficile da elaborare. Nell’articolarsi di domande e risposte, di mio e tuo, c’è uno scavare senza sosta fino a sprofondare dentro la visione panica dell’origine, di quel luogo che tutto racconta di noi, laddove nella ferita dello sguardo è ancora possibile sciogliere i nodi e continuare a dare un senso a questa vita, al diritto alla parola, al diritto all’ascolto. Nonostante tutto.


Una performance, un concerto, un reading che si muove tra suoni, parole e immagini. La mia voce di donna tesse il racconto e si fa anch’essa strumento da suonare insieme all’ensemble di musicisti Michele Baronio, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Cristiano De Fabritiis, Renato Ciunfrini. Le canzoni sono parte del racconto, alcune sono originali, altre sono canzoni reinterpretate, scelte per la loro capacità di restituire diversi livelli di lettura del progetto, per il loro contenuto, per la forma o il significato che prendono al di là del loro stesso significato, diventando altro, penso ad esempio a Sinnò me moro di Gabriella Ferri o a Naviganti di Ivano fossati. Le parole di queste canzoni sono parte integrante della drammaturgia, è come se il testo sentisse l’urgenza in alcuni momenti di aprirsi, di volare, di farsi musica. Lo stesso lavoro è stato fatto con le immagini dei danzatori di Pina Bausch curate da Camilla Fusco. Questo è il secondo spettacolo dopo “Cronaca di una caduta”, in cui uso la lettura come azione performativa in sinergia con la musica e le immagini. Penso che la lettura possa creare una “zona” nuova, magica tra pubblico e artista in scena. E’ una “zona” diretta, vera, personale, a volte rischiosa. Non c’è nessun artificio. Non sto fingendo di “sentire” o rappresentare qualcosa. E proprio per questo sono costretta a portare fuori “me”, a donarmi. Mi piace pensare che ci sia un patto iniziale tra me e gli spettatori in cui è previsto il dono di sé e quindi il movimento verso l’altro, lo scambio, la condivisione vera. Il pubblico e l’artista insieme fanno un viaggio e sono entrambi protagonisti di questo viaggio. Questo viaggio può aprirsi, qualora ce ne fosse l’occasione, alla partecipazione di altri artisti, come nel caso di Erri De Luca che ci ha accompagnati con le sue riflessioni e le sue canzoni, un prologo alla nostra performance.


Un libro denso e intenso che fa economia di parole per esprimere in poche pagine il dolore di alcune scelte che hanno trasformato una vita, molte vite, la vita stessa di un paese. Un dolore in bilico tra fatti pubblici e sentimenti privati che si nutre della carcerazione speciale della sua protagonista, cresce nel formarsi di una comunità «politica» delle detenute e che si distingue da quello delle recluse comuni. Per proseguire poi nei primi passi incerti, nelle prime parole balbettate, nei primi sguardi allucinati di una libertà costantemente vigilata, e ricattata. Una narrazione che accende improvvisi fasci di luce su eventi esistenziali anche minimali trasformandoli poi, come d’incanto, in secche metafore di una consapevolezza di gravi errori e grandi sconfitte, mai disgiunta però da una ferma, orgogliosa rivendicazione di un’etica della dignità.” (DeriveApprodi, 2009)


INFO

Tamara Bartolini

tamara.bartolini@tele2.it

3496487994

06/60663280

Annalisa Gariglio

gariglioa@gmail.com

3396171915









www.myspace.com/tamarabartolini


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